Quando l’estate termina e lascia il posto all’autunno sono tanti i cambiamenti che si devono affrontare, anche per chi opera sui mercati; questo periodo dell’anno è, infatti, un momento di passaggio molto delicato che porta a domande anche su quali asset scegliere per mettere al riparo i propri risparmi.
Quello in atto, il 2022, è un anno complesso per gli investitori con un’inflazione che è salita alle stelle e che, in Italia, ha raggiunto i massimi degli ultimi quasi 40 anni. A questo riguardo la Federal Reserve e la BCE hanno alzato i tassi di interesse per cercare di mitigarne gli effetti. Se si analizzano settori specifici è evidente che il mercato azionario è crollato drasticamente, trascinando con sé anche le obbligazioni.
Una sorte simile ha toccato anche altri asset più moderni, a partire dal mondo delle criptovalute: quai tutte hanno subito un calo a partire da Bitcoin ed Ethereum, le due principali, che hanno perso oltre il 60% del loro valore dall’inizio dell’anno. Come investire in un contesto simile mettendo al riparo i propri risparmi?
Come mettere al riparo i propri risparmi
Secondo quanto riporta l’autorevole Mercati24, in un contesto così complesso e volatile diventa fondamentale investire non soltanto nel modo, ma anche nel luogo giusto. Analizzando i singoli mercati, quello azionario e quello obbligazionario sono sotto pressione per via dell’aumento dei tassi di interesse praticato dalle banche centrali: in questi casi, il vero elemento di discrimine è dato dal capire se i rendimenti degli asset possano essere più elevati del tasso di inflazione.
Attenzione al mercato delle materie prime che si trova a vivere una fase nuova con i prezzi che, come noto, negli ultimi messi hanno vissuto un’impennata diffusa e generalizzata: chi aveva puntato su queste materie nel 2021 o 2022 ha ottenuto ottimi guadagni, negli ultimi mesi invece i prezzi dei metalli, dei prodotti agricoli e soprattutto delle materie energetiche hanno iniziato una forte tendenza ribassista.
Il crollo delle criptovalute
Tendenza che si registra anche in alcuni settori relativi ad asset innovativi, a partire dal mondo delle criptovalute, probabilmente uno di quelli che, nel corso degli ultimi 10 anni, aveva vissuto un incremento pauroso. Ebbene negli ultimi mesi le valute digitali hanno subìto un crollo dopo anni di crescita che era stata spinta dalla liquidità delle politiche espansive delle banche centrali, fattore che le aveva rese un asset alternativo.
Se fino a qualche tempo fa le monete virtuali, in considerazione del fatto che erano viste come un asset fortemente speculativo (non necessariamente nell’accezione negativa del termine) erano state una buona soluzione, oggi la tendenza si è del tutto ribaltata. D’altra parte si parla di un asset il cui prezzo di mercato è generato esclusivamente da domanda ed offerta, non avendo un valore intrinseco.
Come esito di tutto questo, gli investitori stanno tornando alla cosiddetta economia reale, tralasciando quindi asset troppo volatili; non a caso si torna a parlare di mattone come riparo dall’inflazione, oltre che dei cosiddetti beni rifugio, a partire dall’oro che in questi momenti di incertezza rappresenta sempre un porto sicuro.