Quali sono i prodotti alimentari italiani più venduti all’estero? La domanda è interessante e la risposta fa comprendere quanto il settore alimentare in Italia sia in grado di dare grandi soddisfazioni al settore delle esportazioni.
I prodotti italiani all’estero vengono legati all’immagine di un paese in cui il buon mangiare è un aspetto tradizionale e culturale ed è legato anche molto all’idea della salubrità della dieta mediterranea. Il valore delle esportazioni alimentari nei primi cinque mesi del 2021 ha fatto un balzo in avanti del 13% rispetto all’anno precedente. I paesi che acquistano i prodotti agroalimentari italiani sono soprattutto Stati Uniti, Germania, Francia, Gran Bretagna, Cina, Russia e Giappone. Unico mercato in perdita è quello del Regno Unito, dove a causa della Brexit le importazioni di prodotti agroalimentari italiani è crollata del 4,6%.
Buone notizie quindi per la nostra economia interna che ha subito una forte diminuzione in altri settori durante la pandemia da Covid-19. La considerazione che il settore sia cresciuto nonostante le difficoltà che la pandemia ha generato nell’ambito degli scambi commerciali, è indice del grande interesse mondiale per una cucina fatta in casa con gli ingredienti semplici della dieta mediterranea e di grande qualità come sono percepiti da sempre i prodotti italiani.
Sia in Italia che in altri paesi la svolta salutista generata dalla pandemia ha portato a un aumento nel consumo di prodotti nei quali siamo esportatori leader come il vino e il settore ortofrutticolo.
Quali sono i prodotti italiani più richiesti sui mercati stranieri? Non si tratta di una classifica, ma dei prodotti più richiesti sul mercato estero. L’analisi di questi prodotti deve far riflettere su quanto la dieta salutistica possa rappresentare oggi un importante traino dell’intera economia italiana.
Cioccolato, caffè, spezie: potrebbe sorprendere, ma la grande qualità del nostro cioccolato artigianale e del caffè prodotto nel nostro paese è percepita dai consumatori come una molla all’acquisto
Vini: con i vini siamo sicuramente meno stupiti. La grande varietà dei vini prodotti da ciascuna regione italiana e il grande miglioramento nella qualità di vino prodotta è conosciuta anche da noi italiani che consumiamo in modo preponderante i nostri vini interni. Uno dei vini più amati, nonostante i numerosi tentativi di plagio, come il caso recente del Prosek croato testimonia, è proprio il Prosecco, ma anche il Chianti, soprattutto negli Stati Uniti e il Lambrusco.
Pasta e farinacei: La pasta e i farinacei, anche prodotti pronti di pasticceria, sono rappresentano ovviamente uno dei prodotti ortofrutticoli made in Italy più richiesti sul mercato internazionale essendo soprattutto la pasta, ma anche la pasticceria uno dei prodotti che richiamano prontamente alla mente l’Italia.
Frutta e verdura: sia fresca che conservata come ad esempio la conserva di pomodoro, la frutta e verdura italiana è molto richiesta sul mercato estero.
Formaggi: Parmigiano, Grana, gorgonzola, mozzarella e ricotta sono prodotti molto richiesti che sono sempre più conosciuti ed utilizzati all’estero. Purtroppo si tratta anche di prodotti che sono oggetto di imitazioni di scarsissima qualità da parte di ditte straniere che copiano anche il nome danneggiando molto l’immagine delle nostre specialità.
Carne fresca e salumi: L’Italia è nota per la produzione di carni pregiate e di una notevole quantità di insaccati diversi. Molti di essi, tra cui il Prosciutto di Parma o la Mortadella di Bologna sono molto conosciuti anche all’estero ed acquistati sempre di più.
Nonostante l’export di prodotti agroalimentari italiani sia un settore in forte crescita, si potrebbe davvero fare meglio. Una delle problematiche da risolvere è quella degli alimenti “taroccati”. Esistono una quantità enorme di prodotti falsi made in Italy che hanno successo all’estero perché il loro nome “suona” italiano o vengono richiamati nelle confezioni i simboli dell’italianità come la bandiera o lo stivale. Il tentativo di proteggere i nostri prodotti tipici attraverso l’istituzione dei prodotti DOP e IGP sembra non abbia avuto l’effetto desiderato perché non si tratta di marchi riconosciuti dal consumatore straniero che è molto più attratto dal packaging presunto italiano piuttosto che dalla garanzia rappresentata dal marchio.
Un altro problema da risolvere che penalizza l’export di prodotti agroalimentari italiani è rappresentato dalla carenza di infrastrutture per il trasporto merci e dagli alti costi per il trasporto che penalizzano molto il nostro paese rispetto ad altri paesi europei e che richiede un intervento radicale per rafforzare un settore che potrebbe trainare davvero l’economia interna.