Nel nostro Paese sono molto diffusi programmi di comunicazione per insegnare ai bambini a comunicare prima di imparare a parlare. Si tratta di programmi destinati a bambini udenti al di sotto dei 2 anni di età atti a rafforzare il benessere del bambino stesso, oltre che rafforzare il legame con il genitore. In questo modo, non solo i bambini vengono facilitati ad apprendere il mondo verbale, bensì viene anche stimolata la loro capacità cognitiva. I bambini, nel momento in cui devono comunicare, utilizzano diversi tipologie di gesti, simbolici ma anche segni con un significato ben preciso.
Non ci sono molti studi su questi metodi, e non tutti operano nella stessa maniera, di conseguenza non è possibile confrontarli per decretare quale sia il metodo considerato migliore. Il fatto che i bambini iniziano a comunicare attraverso l’utilizzo di gesti è noto a tutti. Si inizia già dai 9 mesi, quando il bambino inizia ad indicare un oggetto. Intorno ai 16 mesi la gestualità diviene fondamentale, talvolta accompagnando anche la comunicazione verbale. Ciò non è uguale in ogni bambino, dato che ognuno ha i suoi tempi.
I bambini imparano a comunicare in primis attraverso la gestualità, ragion per cui è molto importante che anche gli adulti comunichino con loro nel modo giusto. Quando si parla con un bambino bisogna prestare attenzione ad ogni minimo particolare, ovvero:
- Lo sguardo: nel momento in cui si parla con un bambino è molto importante guardarlo, in modo che il bambino capisca attraverso lo sguardo che un adulto è li proprio per lui.
- La mimica facciale: in base all’espressione del volto il bambino è in grado di percepire le nostre emozioni.
- Il tono della voce: per comunicare nel modo giusto bisogna utilizzare il giusto tono di voce e la giusta velocità.
- La postura: la giusta postura del corpo aiuta il bambino a capire meglio ciò che si sta tentando di comunicare.