La Borsa, quello spazio fisico all’interno del quale avvengono le contrattazioni di compravendita di titoli azionari. Un luogo sì fisico, che adesso si è evoluto ed è diventato anche virtuale in quanto si è assistito già da tempo alla proliferazione della Borsa online, con le piattaforme di investimento che consentono di accedere direttamente da pc anche stando a casa propria come si può vedere sul sito Giocareinborsa24.com/.
Un’evoluzione figlia naturale dei tempi che stiamo vivendo, così caratterizzati dal multimedia a 360 gradi: ma non è stato sempre così, c’è stato un tempo in cui investire in azioni era un qualcosa che richiedeva un approccio esclusivamente fisico, di persona, con una buona dose di energia necessaria. Anche a livello di voce.
Sul finire degli anni ’90 infatti, in Italia la Borsa era chiamata ‘borsa gridata’ per motivi che forse ai più non sfuggiranno: a molti sarà capitato di visionare immagini dell’epoca, quando i corridoi delle borse erano invasi di gente intenta a strillare, quasi in una gara a chi riusciva a sopraffare l’altro con la voce.
Tutto quello era reale, non una ricostruzione romanzata o cinematografica, sebbene nel corso del tempo poi sia stato tutto un po’ amplificato all’interno di film di successo. Le figure che urlavano nei corridoi della Borsa altro non erano che intermediari.
Come funzionava un tempo la Borsa?
A spingere verso questi comportamenti era la regolamentazione stessa della Borsa, che prevedeva che le offerte di compravendita dei vari titoli dovessero essere proposte direttamente dagli intermediari con regolare autorizzazione, a voce alta, quindi strillando. E gli spazi fisici all’interno dei quali avvenivano queste contrattazioni erano chiamati, non per nulla, i recinti delle grida.
La presenza di molte persone, tra intermediari e agenti, era tale che si creava una confusione enorme, il che portava necessariamente a dover alzare la voce per far sentire con esattezza l’ordine che si doveva piazzare. E spesso, il tutto veniva accompagnato anche da gesti convenzionali per spiegare meglio, nel caso in cui proprio a causa del rumore non si fosse riusciti a sentire l’ordine inviato dall’intermediario.
Ed allora anche il linguaggio gestuale, non soltanto quello delle urla, è diventato famoso con riferimento al mondo della Borsa di quegli anni. tutti rivolti verso l’addetto della sala che doveva raccogliere queste indicazioni di compravendita degli intermediari per andare poi a trasmetterle a chi di dovere.
Un meccanismo che rimanda a immagini del passato, che forse ora sembrano desuete e che per certi versi sono andate perdute in un periodo nel quale il trading online la fa da padrone e tutti gli investimenti, compreso quello in azioni, possono essere condotti facilmente tramite il web.